Doppio blog giveaway: per le pelli sensibili. And the winner is...
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Sonia, hai vinto! Il tuo contatto è s.brandolone: scrivimi su profumissima@gmail.com e spedirò il tuo premio quanto prima. Grazie di aver partecipato, ragazze!
Mi scende una lacrimuccia quando ripenso a questo shampoo. La bottiglina che ricordo io è esattamente questa, e il prufumo rimane indimenticabile. Sicuramente, considerando l'epoca in cui Campus veniva venduto, direi che si trattava di uno shampoo bello pieno di tensioattivi, e la fragranza sarà stata sinteticissima. Eppure, che nostalgia!!! Assieme al Johnson's Baby, Campus era un must al momento di lavare i capelli, quand'ero bambina. La figlia (all'epoca ventiquattr'enne) dei miei vicini di casa era per me un punto di riferimento per tutto quello che a mio parere doveva significare essere donna, e usava sempre questo shampoo. Impossibile ignorare il profumo che aleggiava dietro di lei, e così anch'io che ero piccolissima volevo profumare di mela verde. L'ho utilizzato per anni, e all'improvviso non l'ho più trovato al supermercato. Quando ho smesso di adoperarlo mi è parso che fosse finita un'epoca. Rivedere la sua pubblicità su un sito intern...
Pro: costa pochissimo ed è un prodotto onesto, efficace. Contro: non so, io non ne ho trovati. Prezzo: intorno ai 7 euro. Curiosità: la versione nella foto è per tutte le pelli, ma a quel che mi risulta è disponibile sia in una versione per pelli più secche che per epidermidi più tendenti al grasso. ************************************************************************************* Questa è la storia di un flaconcino rosa ammirato molte e molte volte sulla mensola del bagno di mia zia, dal basso della mia statura infantile. Destino ha voluto che, sebbene l'altezza non sia poi tanto cambiata (aumenta l'estensione dei miei tacchi, non quella dei miei femori purtroppo), io sia poi riuscita a raggiungerlo comunque. Un tempo il fluido classico Oil of Olaz era venduto in confezione di vetro: sembrava un oggetto prezioso, e, forse anche solo per il fatto che il suo contenuto era rosa e non bianco come le altre banali creme che vedevo in giro, lo desideravo ardentemente come se ...
Credo che per me sia iniziato tutto da qui, sapete? Da Camay. Chi se lo ricorda? A ripensarci oggi mi viene da sorridere: una quattrenne perdutamente innamorata di una saponetta rosa perfetta, profumata, con questo cameo impresso così bene che quasi mi dispiaceva sciuparla con l'acqua. Ieri su Ebay ho visto che c'è qualcuno che vende vecchissime saponette ancora nel loro packaging vintage, e nella mia follia di acquisto ci ho anche fatto un pensierino. Il fatto è che Camay ha significato molto per me: è stato uno dei primi approcci a questo mondo fragrante che ancora oggi costituisce il mio rifugio dorato. Credo fosse facile amare Camay: aveva tutti i riferimenti giusti per affascinare gli animi semplici che cercavano la loro fetta di evasione durante la detersione mattutina. Faceva tanta schiuma (una festa di tensioattivi, probabilmente) e la pubblicità lo proponeva come 'contenente costosissimo profumo francese'... A posteriori, quello che era veramente rivoluzionario...
Complimenti Sonia!
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