Dior Vernis à Ongles smalto unghie



Questo è il blog delle grandi emozioni, che credete?
Mica solo per il fatto che si parla di cosmetici vorrete ridurlo ad un diarietto di acquisti?
Qui parliamo di sogni, desideri, speranze, altrochè!
Non credete anche voi che dietro un acquisto sbagliato in profumeria possa nascondersi la metafora più calzante delle delusioni a cui la vita ci sottopone?
Delirii a parte (scusatemi, ma sono a dieta e non connetto), ditemi voi se non dovevo rimanerci male quando, qualche anno fa, ho comprato uno smalto Dior che mi ha fatto dannare.
Ora, non è detto che Dior faccia smalti pessimi: però la mia esperienza purtroppo non è stata positiva e anche se vedo che la confezione è cambiata non ho ancora trovato il coraggio di riavvicinarmi a quello che all'epoca era per me un vero e proprio oggetto del desiderio.
Sto parlando del capostipite di tutti i miei smalti color prugna, quello che per il suo colore perfetto nella boccettina è stato metro di paragone per tutti i miei smalti da fatalona negli anni a venire. Lo avevo visto in profumeria, e mi era preso un collasso quando avevo chiesto quanto costava (all'epoca, 15 euro; capitemi, ero disoccupata e non concepivo che si potesse spendere tanto). In più, l'amica che era affianco a me mi aveva guardata storta suggerendo che per le mie manine di fata sarebbe stato meglio qualcosa di meno evidente. Io però, testarda, ho aspettato un mesetto e l'ho fatto mio.
Mal me ne colse.
Non c'era verso di stenderlo uniformemente, e sì che ci avevo messo una bella base Chanel che avevo trovato in offerta e che avevo fatto perfettamente asciugare. Sarà stato l'incontro fatale fra le due case cosmetiche acerrime rivali, fatto sta che quello Dior era ingestibile, ribelle, rabbiosamente deciso a non coprire bene l'unghia e soprattutto a non asciugare. Per quanto scuotessi il flacone, il colore tendeva a rimanere saldamente ancorato al pennellino, che da parte sua restava lì immobile, inerme.
Non l'ho buttato via perchè mi faceva male il solo pensiero, ma è rimasto lì per un po' di tempo, inutilizzato. Sporadicamente decidevo di usarlo per la pedicure estiva, a costo di grandi fatiche applicative. Ha trovato la via della spazzatura solo pochissimo tempo fa.
Ma non vi preoccupate, questa sordida storia ha un lieto fine.
Da allora mi sono rifatta con un Blue Satin di Chanel, edizione super effimera e praticamente introvabile.
Dovevo riprendermi dallo choc, cercate di capirmi.

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