Rimmel Colour Mousse 8Hr ombretto
Tristemente a dieta.
Probabilmente è per questo che nell'ultimo periodo la parola 'mousse' mi evoca allucinazioni culinarie di ogni genere.
E sicuramente sono queste allucinazioni a spingermi allo shopping 'convulsivo' (definizione mutuata dalla mia amica Michela) di prodotti cosmetici proposti in questa texture dal nome così evocativo.
Recentemente i fondotinta in mousse hanno avuto un successone: devo ammettere che almeno per questo momento mi astengo dal provarli perchè un prodotto abbastanza simile, il Teint Mat proveniente dai sacri scaffali dell'Estée Lauder, non ha avuto una riuscita gradevole sulla mia pelle. Tuttavia non crediate che questa ritrosia durerà ancora a lungo, io almeno non ci scommetterei.
Visto che vi ho già parlato del blush, e visto che in futuro vi parlerò del fondotinta, non mi rimane che parlarvi dell'ombretto in mousse.
L'antesignano di questo genere di prodotto per la mia storia cosmetica è stato un ombretto cremoso della Deborah, in quarto ginnasio. Era proposto in una confezione che ricordava un gloss, con tanto di applicatore a spugnetta. Ricordo anche quando lo utilizzai, ovvero alla festa di compleanno della mia amica Luisa, il 29 maggio del 1992.
In quell'occasione ebbi la felice idea di indossare un golfino di filo color giallo canarino, di marca Ter et Bantine.
Quant'era carino, quel golfino: scollo ampio che scendeva un po' sulla spalla (per suggestioni Flashdance) e anche leggermente corto, con la manica un po' ampia.
Solo la stoltezza dei 14 anni può portare una ragazza a sperimentare un nuovo trucco la sera del compleanno di un'amica: rivedendo le foto di quel giorno, salta agli occhi il mio ombretto, dello stesso colore della maglia, che mi dava un'aspetto vagamente 'occhio sbarrato'.
Mai più, lo giuro: mai più.
Da quel momento in poi mi sono tenuta abbastanza alla larga dagli ombretti cremosi, e chissà che non sarebbe il caso di riprendere il discorso (mi intriga quello di Chanel). Nel frattempo, mi è parso un buon compromesso procurarmi un ombretto in mousse, più semplice da dosare, più discreto (o almeno credevo) e più intrigante.
La Rimmel ne ha una piccola offerta, in 6 colori se non sbaglio, al modicissimo prezzo di 7 euro. Tra l'altro questo Colour Mousse dovrebbe anche avere una tenuta di tutto rispetto, 8 ore, ed essere rinfrescante.
Me lo procuro in un colore un po' caramellato e lo uso solo al centro delle palpebre.
La mousse è molto piacevole da stendere come previsto, e in più dà effettivamente una bella sensazione di freschezza e di idratazione.
L'applicazione non è difficile, mi rendo anche conto quasi subito che non c'è bisogno di esagerare col prodotto perchè ne basta una puntina per coprire l'intera palpebra.
Detto questo, l'effetto è molto perlato e invecchia un bel po', perciò consiglio as-so-lu-ta-men-te di andarci di mano leggerissima e di limitarne l'uso a due o tre punti in cui volete che la palpebra abbia maggior risalto.
Personalmente infatti ho imparato la lezione e non lo uso come ombretto vero e proprio ma come illuminatore, fa tutt'altro effetto e non si rischia di avere l'aspetto di una Mirrorball anni '70.
Lo ricomprerò? Non saprei, credo di sì: per quel prezzo, si può fare. Ma se esistesse anche matto lo preferirei.
Lady, più che un post sull'ombretto, questo è uno splendido Amarcord....scuole superiori, anni '90, mirror ball.....ah che nostalgia...
RispondiEliminaScusa se non commento nello specifico ma non uso molto gli ombretti...ho pensato giusto di farti un saluto....
Un bacio grande e saluta Michela da parte mia.....
Barbara
Barbarellabella, ci vado sempre forte con la nostalgia, eh? Grazie di essere passata, ti abbraccio! Mary ;-)
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